Siamo ricchi!

Carissimi,

abbiamo raccolto (tra l’anno scorso e questo), nelle due giornate di scambio libri e vendita di torte ben 146 euro che ora decideremo insieme come spendere!

Chi preferisce la maglietta e chi la borsa in stoffa per i libri???

Martedì decideremo insieme!

Il traduttore del silenzio

Il traduttore del Silenzio è un libro scritto da Daud Hari che narra la sua vita dalla nascita alla fuga negli stati Uniti.


SPOILER

Daud Hari nesce in una regione del sud del sudan il darfur. Il padre è il capo villaggio e con molta fortuna il piccolo Daud riesce ad andare in città e studiatre imparando così l’arabo e l’inglese oltre che la sua lingua. Quando ha 17 anni sale al potere un nuovo presidente che intoduce un periodo di terrore e sterminio etnico verso il popolo del darfur. Finita la scuola fugge in egitto e inizia a lavorare, poi tenta di scappare verso Israele ma viene catturato e rimandato in egitto. Da lì sta per essere rimandato in Sudan dove sarà sicuramente ucciso ma riesce a fuggire dal carcere. Torna quindi al suo villaggio ma questo viene attaccato da ribelli filo governativi che sterminano la sua famiglia. Fugge allora in ciad, dove inizia a lavorare per funzionari internazionali e giornalisti come interprete e guida in sudan. In un’escursione viene catturato con un giornalista americano da ribelli che vendono loro al governo. Il giornalista riesce però a chiamare la mogli  che attira su di loro l’opinione pubblica statunitense e così riescono a salvarsi e a fuggire prima in ciad e poi a baltimora, dove tuttora vive.

FINE SPOILER


Questo libro è molto interessante e tratta di una storia, quella del genocidio dei Fur, che è sconosciuto ai più. Lo consiglio a tutti coloro che cercano una lettura interessante che tratta di attualità.

A sera, quando i bambini degli animali e degli orti, parlai con loro ai piedi di un abero, sotto una pioggia sottile. «raccontami cos’è succeso» chiesi al più grande, che aveva sui quattordici anni e che nel giro di qualche giorno o qulache settimana sarebbe entrato nella resistenza. «tutti gli uccelli sono volati via» rispose «è la prima cosa che abbiamo visto»

 

 

Libera i tuoi libri!

Sono in arrivo le giornate di scambio lib(e)ro! di libri!

Il gruppo di lettura Lib(e)ri! organizza venerdì 27 e sabato 28 novembre un punto di scambio di libri.

Durante l’intervallo, nel corridoio dell’ala nuova, davanti al laboratorio di Fisica, potrete portare un vostro libro per prenderne in cambio gratuitamente un altro.

Sarà possibile anche acquistare per la merenda dolci e bevande, in onore di tutti gli autori di cui quest’anno leggeremo un libro.

A breve vi arriverà in classe la circolare che spiega le modalità operative specifiche, ma se qualcosa non vi è chiaro, contattate pure me o la prof.Milana.

Siete tutti invitati, venite anche voi a liberare libri! Vi aspettiamo!!!

Un anno sull’altipiano

Quest’estate mi è capitato di leggere questo magnifico libro scritto da Emilio Lussu. Questo libro ripercorre l’esperienza della guerra durante la prima guerra mondiale sull’altipiano di Asiago.

Lo scrittore descrive nel libro una guerra fatta di lunghe e strazianti ora di inattività interotte da assalti. Il libro non non critica mai apertamente la guerra, e lo scrittore non rinnega di essere stato un interventista, ma invece presenta una panoramica realistica della vita sul fronte mostrando eroici e inalfabeti fantaccini, arroganti e incompetenti ufficiali  e nemici che di diverso avevano solo la casacca.

Consiglio a tutti questo libro

 

Il caporale si rovesciò indietro e cadde su di noi. La palla lo aveva colpito alla sommità del petto, sotto la clavicola, attraversandolo da parte a parte. E il sangue gli usciva dalla bocca. Gli occhi chiusi, il respiro affannoso, mormorava: «Non è niente, signor tenente».

Recensione: Cime Tempestose

So che non stavate più nella pelle e non aspettavate altro che il mio articolo sull’ultimo dei capolavori delle sorelle Brontë, “Cime Tempestose”, che ovviamente ha soddisfatto le mie aspettative. Vi avviso solo che sarà una recensione piena di spoiler.

Emily, come Charlotte e Anne, dimostra uno straordinario talento nella scrittura, riuscendo a descrivere perfettamente i luoghi e i personaggi; questi sono un po’ più superficiali (intenzionalmente) rispetto ai protagonisti di Jane Eyre e Agnes Grey, sono descritti proprio con un unico tratto che li caratterizza, senza sfaccettature: Hindley che odia Heathcliff; Catherine Earnshaw, che rappresenta lo stereotipo della ricca ragazza Inglese. “Cathy” è superficiale, opportunista, pensa solo a perseguire i propri interessi, incurante di quanto questo potrebbe far soffrire gli altri; sa di essere amata da Heathcliff e [SPOILER] lei stessa lo ama, ma decide di sposare comunque Mr. Linton solo perchè sa che le conviene di più.

Catherine Linton, la mia preferita perchè dimostra di avere carattere, di essere forte e, a differenza della madre, sa cosa vuol dire sacrificarsi per il bene degli altri, sa cosa vuol dire rinunciare. Ma l’unico personaggio veramente approfondito a livello psicologico è Mr. Heathcliff: un personaggio agghiacciante, che non conosce limite alla sua crudeltà, che si fa proprio odiare. Un personaggio che però agisce solo ed esclusivamente per amore, perchè anche le sue azioni più atroci, le mostruosità che egli compie, hanno come movente l’amore non corrisposto per Catherine Earnshaw, il cui fantasma lo tormenta per tutta la vita.

E in fondo Heathcliff rimane un mistero: un uomo crudele, ma con una capacità di amare smisurata, purtroppo circoscritta solo a Catherine. Non si sa come e perchè lui sia diventato cosi, ne’ si sa se [SPOILER] al momento di morire si sia pentito; Emily ha avuto proprio un’idea geniale, ha lasciato un finale aperto, così che il lettore possa decidere come giudicare Heathcliff: io personalmente l’ho odiato, ma ci sono molte persone che lo adorano per il suo instancabile amore verso Catherine.

In sostanza, un libro meraviglioso, pieno di emozioni, la storia di un amore disperato tra due personaggi cosi uguali e opposti, il racconto della sofferenza che porta alla crudeltà. Manca qui il femminismo, che contraddistingue invece i romanzi delle altre due sorelle, e tutto è concentrato sui sentimenti e sulle passioni, è più quello che oggi definiremmo un romanzo commerciale, motivo per il quale forse (ma solo forse, è troppo difficile scegliere) preferisco Jane Eyre.

CITAZIONE: “My love for Heathcliff resembles the eternal rocks beneath- a source of little visible delight, but necessary. Nelly, I am Heathcliff- he’s always in my mind- not as my own pleasure, any more than I am always a pleasure to myself- but as my own being” Catherine Earnshaw

VOTO: 9

-Denise