Citazione

Citazioni

”              Una lettrice vive più di mille vite,

prima di morire      ”      

                                                                                                         -George R.R Martin-


Storie

Hello Guys !
Purtroppo questo martedì non ho potuto partecipare all’incontro di lettura a causa di un malessere, perciò di conseguenza non conosco l’argomento di cui si è discusso.

Tuttavia volevo sapere Quali sono i vostri generi preferiti, e sapere se magari dietro questa scelta c’è un motivo. Una storia.
Sapete, a mio parere , forse a causa della nostra continua ricerca di una nuova storia da scoprire, di un nuovo libro da divorare , abbiamo un po’ perso di vista la nostra vita .

La nostra vita è un’ intera raccolta di storie e racconti pronta ad essere riscoperta e rivissuta.
Ogni nostra piccola esperienza, ogni giorno ed ogni nostro interesse o segreto racconta ,o racchiude al suo interno una storia. Noi non dovremmo far altro che ricordarle e ridarle vita. Magari scriverle anche; non si sa mai dove potrebbe celarsi una grande storia.
Detto questo vi saluto e spero rispondiate in molti, scrivendo il vostro genere e libro preferito. Scrivete anche perché l’avete scelto, se c’è un motivo.

-All the love L.S-
(Nicky)

I nuovi libri!

Buonasera a tutti, oggi ci siamo trovati e, nonostante il periodo ricco (si fa per dire…) di verifiche varie, eravate presenti in tanti! Abbiamo parlato del libro su Samia che ha ricevuto delle valutazioni da 3,5 a 4,5 su 5, quindi vi è piaciuto e interessato, sono contenta!

I nuovi libri sono due:

Fabio Geda, “Per il resto del viaggio ho sparato agli indiani”, la storia di un tredicenne rumeno che dall’Italia parte per un viaggio avventuroso attraverso l’Europa alla ricerca del padre e del nonno.

Elena Gianini Belotti, “Pane amaro. Un immigrato italiano in America”: racconta la vicenda del padre della scrittrice che nel 1919 emigrò in America in cerca di lavoro, partendo dalle valli bergamasche.

Il primo è un libro facile da leggere e scritto in modo leggero, adatto a tutti, il secondo è più impegnativo, sia come lunghezza che come scrittura, ma è un romanzo importante sull’emigrazione storica degli italiani ai primi del ‘900.

Buona lettura!!!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ciò che inferno non è

Questo libro, scritto da Alessandro D’Avenia, è basato sul personaggio di Don Pino Puglisi, un prete che è morto cercando di salvare gli abitanti di Brancaccio dalle grinfie di Cosa Nostra.

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23 maggio 1992, la scuola sta per finire: un gruppo di liceali palermitani sta festeggiando in piscina, quando dalla tv giungono le immagini della strage di Capaci. Federico è uno di quei ragazzi. Porta il nome di un sovrano antico, e come lui ama la letteratura e la sua terra. Mesi dopo, alla fine di un nuovo anno scolastico, proprio mentre si prepara ad andare a Oxford per un mese di studio, Federico incontra “3P”, il prof di religione: lo chiamano così perché il suo nome intero è Padre Pino Puglisi, e lui non se la prende, sorride. 3P lancia al ragazzo l’invito ad andare a Brancaccio a dargli una mano con i bambini del centro Padre Nostro, che don Pino ha inaugurato per strapparli alla ai “padrini” del quartiere, parodia violenta della paternità. Quando Federico attraversa il passaggio a livello che porta a Brancaccio, ancora non sa che in quel preciso istante comincia la sua nuova vita, quella vera. Quella sera tornerà a casa senza bici – gliela rubano –, con il labbro spaccato da un pugno e con la sensazione di dover ricominciare da capo: dal buio dei vicoli controllati da uomini senza scrupoli come il Cacciatore, ‘U turco, Nuccio; dalle vite spesso disperate, sempre durissime, ma talora felici di Francesco, Maria, Dario, Serena e tanti altri; ma anche da Lucia, ragazza dagli occhi pieni di coraggio e limpidezza… Fino al 15 settembre 1993: il giorno del cinquantaseiesimo compleanno di padre Pino, lo stesso in cui viene ucciso. Il giorno in cui la bellezza e la speranza per Palermo restano affidate alle sue mani di ragazzo, chiamato a cercare e difendere ciò che, in mezzo all’inferno, inferno non è.

Questo romanzo mi è piaciuto tantissimo, perché parla della mafia in modo diverso da altri libri,ad esempio in molti capitoli viene presentato anche il punto di vista dei mafiosi. Inoltre sono rimasta affascinata dalla figura di don Pino, che è stato un padre per tutti i bambini di Brancaccio, che ha sempre mantenuto il sorriso, anche nelle difficoltà, fino alla morte.

E’ un libro capace di commuovere tutti, soprattutto nelle ultime pagine (ha commosso anche me). Ve lo consiglio vivamente!

CITAZIONE

Se nasci all’Inferno hai bisogno di vedere almeno un frammento di ciò che Inferno non è per concepire che esista altro.