Carissimi, benvenuti a tutti, “vecchi” e nuovi partecipanti! Vi mando i link che sarebbe stato bello vedere insieme oggi…comunque il libro del mese si chiama “Non dirmi che hai paura” e l’autore è Giuseppe Catozzella. E’ stato bellissimo vedervi così numerosi! Buona lettura a tutti!
Scusate a tutti per il ritardo, avendone ora la possibilità colgo l’occasione di commentare uno spettacolo che tratta proprio questo argomento e che mi ha colpito molto:
Lo spettacolo si apre con delle donne che cantano:si ci accorge subito che si tratta di una musica tipica dei paesi orientali,grazie al ritmo e all’intonazione. Ad un certo punto,una di loro si separa dalle altre e inizia a raccontare le vicende vissute dalla protagonista.
Espone i momenti vissuti da Samia, servendosi direttamente dei primi passi del romanzo di G.Catozzella :
“allora?”disse Alì.
“per essere mio fratello devi darmi un bacio sulla guancia.Lo sai, sono le regole.”rispose Samia.
Il racconto va avanti più autonomamente, finchè si arriva alla prima gara di corsa della protagonista.
A questo punto la narratrice si serve di un pezzo di scotch di carta giallo per delineare la pista;si sentono le urla,il tumulto di coloro che osservano la scena dall’alto,sugli spalti(interpretazione delle altre donne presenti);il segno dello start è segnato da un battito forte di tamburo.
La gara si conclude con una grande vittoria da parte di Samia che arriva prima. Da quel momento lei inizia ad avere le idee chiare circa il suo futuro da atleta.
Samia si vede costretta ad indossare il burqa e più avanti a dover presentare i documenti(non in suo possesso)per partire per l’Italia.La protagonista cerca di svincolarsi da tutte le forze che la opprimono;ciò che desidera è la libertà.
Lo spettacolo si chiude con un sottofondo musicale a cui si aggiungono voci, come se qualcuno la stesse chiamando a sè:
“Vola,Samia,vola come il cavallo alato fa nell’aria…”
“Sogna,Samia,sogna come se fossi il vento che gioca tra le foglie…”
“Corri,Samia,corri come se non dovessi arrivare in nessun posto…”
“Vivi,Samia,vivi come se tutto fosse un miracolo…”